Ricerche

Alcuni progetti scientifici, iniziati con ricognizioni sul campo e regolari e sistematiche campagne di scavo oggi sospese o concluse, vedono oggi la fase di studio e di completamento delle indagini pluridisciplinari in laboratorio.

Africa Orientale

Il Museo ha partecipato per diversi anni alle ricerche pluridisciplinari nel deserto della Dancalia (Eritrea) e nella Valle dell’Atbara (Sudan) coordinate dal Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze (responsabile Ernesto Abbate). Sono oltre duecento i siti archeologici rinvenuti nell’area di Buia (Eritrea) e più di venti quelli censiti nel territorio di Khashm El Girba (Sudan orientale).

Oltre ad affioramenti di industria litica del Paleolitico inferiore, sono stati scoperti resti fossili umani (Dancalia) e faunistici.

È in corso presso il Museo e Istituto Fiorentino di Preistoria, in collaborazione con il Dipartimento SAGAS dell’Università di Firenze lo studio delle industrie litiche (responsabile Fabio Martini).

Sesto Fiorentino

Il Museo, insieme all’Università di Firenze, collabora con l’Università di Siena che coordina il progetto (responsabile Lucia Sarti) di ricerca pluridisciplinare nella piana fiorentina, in corso ininterrottamente dal 1982 sino ad alcuni anni fa.

I risultati della ricerca, ampiamente divulgati, sono relativi agli insediamenti impiantati nella fascia pedecollinare, risalenti dal Mesolitico alla fine dell’età del Bronzo e alla prima età del Ferro.

Il progetto si avvale delle attrezzature e dei collaboratori del Museo per il proprio laboratorio di Archeoinformatica.

Grotta dello Scoglietto

La grotta dello Scoglietto (Alberese, Grosseto) è un sito che alla fine dell’età del Rame è stato utilizzato come luogo di sepoltura collettiva (a questa funzione funeraria rimanda la fama del sito), già frequentato sporadicamente nel Neolitico e in seguito anche in età romana.

Nota sin dal 1933, è stata oggetto di scavi da parte dell’Università di Siena (direzione L. Sarti), in collaborazione con l’Università di Firenze e il Museo e Istituto Fiorentino di Preistoria.

Marroneta Tonda

È un sito collinare (Scarperia, Firenze) dove furono avviate ricerche a seguito delle scoperte in superficie di frammenti ceramici preistorici da parte del Gruppo Archeologico di Scarperia. Si tratta di un insediamento d’altura riferibile all’età del Bronzo.

Le ricerche sono state condotte da Nicoletta Volante e Lucia Sarti a partire dal 2002, in collaborazione con l’Università di Firenze (F. Martini) e il Museo e Istituto Fiorentino di Preistoria.

Contraguda

Sul rilievo di Contraguda (Perfugas, Sassari) è localizzato un ampio villaggio della fine del Neolitico (cultura di Ozieri) che ha restituito, all’interno di una successione stratigrafica, varie paleosuperfici di abitazione, strutture funzionali e un tumulo.

Gli scavi, condotti da G. Pitzalis, F. Martini, L. Sarti, C. Tozzi (consorzio con le Università di Firenze, Pisa e Siena e con la Soprintendenza archeologica per le provv. di Sassari e Nuoro, in collaborazione con il Museo e Istituto Fiorentino di Preistoria) e attualmente sospesi, hanno restituito abbondante materiale litico e ceramico attualmente in studio.

Grotta Su Coloru

L’ampia caverna di Su Coloru (Laerru, Sassari) è stata abitata per diversi millenni, nel Mesolitico (circa 8.000 anni fa), in più fasi del Neolitico (a partire da circa 6.000 anni fa), nell’età del Rame, in epoca nuragica e anche in età romana.

Gli scavi sono stati affidati alle Università di Firenze (F. Martini) e Siena (L. Sarti), in collaborazione con il Museo e Istituto Fiorentino di Preistoria.

Sono in corso studi ambientali, archeozoologici e sui materiali.

Sicilia

La Sicilia costituisce una regione di grande interesse per le ricerche che hanno visto il Museo coinvolto da tempo a fianco dell’Università di Firenze, sia con scavi sia con studi in laboratorio.

I siti interessati risalgono a pregresse ricerche di Paolo Graziosi e Mara Guerri (Grotta San Teodoro, Riparo Longo, Grotta Natale) e a indagini più recenti condotte da Fabio Martini e Domenico Lo Vetro nel Trapanese (Grotta d’Oriente, Cala Mancina, Grotta delle Uccerie, Grotta Racchio-Gruppo dell’Isolidda).

Non va dimenticato l’interesse del Museo per le evidenze artistiche paleo-mesolitiche dell’isola, che trovano una ricca documentazione nell’Archivio Graziosi.

Campania

Il Museo collabora alle ricerche avviate dall’Università di Siena e di Firenze lungo la costa tirrenica tra Palinuro e Sapri, con particolare riguardo al comprensorio di Marina di Camerota.

Grotta della Serratura è un importante sito che documenta una lunga fase di presenza dei cacciatori-raccoglitori paleolitici e mesolitici (da circa 40 mila a 9 mila anni fa) e di comunità di agricoltori-allevatori neolitici (circa 6 mila anni fa). È in atto il completamento degli studi pluridisciplinari, in vista di riprendere lo scavo nei livelli neandertaliani (responsabile F. Martini)

Grotta di Porto Infreschi è un sito occupato a più riprese da gruppi neandertaliani durante varie fasi del Paleolitico medio. È in fase di completamento lo studio pluridisciplinare (responsabile L. Sarti).

Necropoli del Gaudo. Il Museo partecipa allo studio dei reperti litici della necropoli del Gaudo (coordinamento di Paola Aurino), in vista dell’edizione integrale dei contesti funerari.

Lombardia

Avviato nel 2013, è in atto il progetto “Studio di evidenze preistoriche della Lombardia”, finalizzato alla catalogazione e allo studio del patrimonio produttivo, artistico e culturale della regione. Esso vede operare congiuntamente la ex Soprintendenza Archeologia della Lombardia, il Dipartimento SAGAS dell’Università di Firenze, con la collaborazione del Museo, procedendo secondo alcuni filoni di indagine, dei quali taluni avviati agli inizi degli anni 2000.

Tra i più significativi vanno ricordati lo studio del contesto territoriale di provenienza della calotta di Homo neanderthalensis detto “Paus” di S. Daniele Po, lo studio di industrie litiche del Paleolitico e del Mesolitico con particolare riguardo alla Valle Camonica, lo studio di industrie litiche neolitiche e dell’età dei Metalli, le indagini sull’arte rupestre.

Di particolare impegno è il progetto di studio sugli areali di approvvigionamento delle materie prime litiche in Lombardia (responsabile Domenico Lo Vetro), che ha come obiettivo principale quello di caratterizzare le risorse litiche degli affioramenti della regione prealpina della Lombardia al fine di comprendere le strategie di approvvigionamento dei gruppi umani e la circolazione delle materie prime litiche durante la preistoria.

Svizzera

Ha avuto inizio nel 2020 il progetto promosso e finanziato dall’Ufficio Beni culturali di Bellinzona (Canton Ticino - Svizzera) finalizzato allo studio delle evidenze preistoriche di Castel Grande, uno degli insediamenti più antichi del territorio svizzero. Gli scavi condotti negli anni 1984-85 hanno messo in luce una delle più importanti sequenze culturali a Nord della Pianura Padana che si estende dal Neolitico antico alla fine dell'età del Bronzo (VI-II millennio a.C.).
Al Museo Fiorentino di Preistoria è affidato lo studio delle industrie litiche a cui lavora una equipe di specialisti, tra cui alcuni collaboratori dell'unità di Preistoria dell'Università di Firenze, coordinata dal professor Domenico Lo Vetro.
I risultati della ricerca confluiranno in una monografia la cui edizione è prevista per la fine del 2022.
 
Per ulteriori info sul progetto: